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Il salone: novità e trend

Il primato della terza dimensione

dall'inviato Marco Magrini

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9 gennaio 2010

LAS VEGAS - Calcio d'angolo. Un giocatore mette la palla alla bandierina, la calcia ad effetto e la sfera sembra bucare la televisione con una sontuosa parabola. È solo un'idea di quel che si potrà vedere a giugno, durante i Mondiali sudafricani: basta avere una televisione 3D nuova di zecca e ricevere il segnale del nuovo canale tridimensionale della rete sportiva Espn.

Al Consumer Electronics Show di Las Vegas, l'arrivo della terza dimensione era annunciato da tempo. Ma non così in pompa magna. Hollywood ha fatto appena in tempo a sposare il 3D con convinzione (20 titoli prodotti nel 2009 e 50 in arrivo quest'anno), che i colossi dell'elettronica – Panasonic, Sony, LG, Samsung, Toshiba – hanno già rilanciato con la tridimensionalità da salotto.

«Il 3D non è un fenomeno di passaggio», assicura Howard Stringer, il numero uno della Sony, l'unica azienda al mondo capace di aggiungere una dimensione alla sua intera filiera: dalle videocamere 3D ai proiettori digitali per i cinema, dai giochi della Playstation3 fino ai film della Sony Pictures. Ma la verità è che, senza i programmi televisivi, il progetto non sarebbe mai veramente decollato. La stessa Sony – che vede davanti a sé l'apertura di un nuovo mercato da 11 miliardi di dollari, nel giro di tre anni – ha annunciato la nascita di un nuovo network televisivo in collaborazione con Discovery Channel e Imax.

Perfino Paul Otellini, l'amministratore delegato di Intel, ha sposato il 3D. Durante il suo intervento al Ces, ha fornito gli appositi occhiali all'affollato auditorio, per mostrare l'esempio pratico – e spettacolare – di cosa si può fare grazie all'incessante moltiplicazione della potenza di calcolo dei microchip. «Rispetto al nostro primo chip, il 4004 – ha detto – i nostri ultimi prodotti sono 5mila volte più veloci e 100mila volte meno cari», per via dello sconfinato aumento nel numero dei transistor. Così, Otellini ha avuto buon gioco nel far vedere i concerti digitali del futuro prossimo: un brano di un concerto degli U2 dove Bono esce dallo schermo e allunga la mano verso lo spettatore, quasi a incantarlo con lo sguardo e la voce. «Senza la potenza dei chip non si potrebbe fare», reclamizza il capo di Intel. Il quale, ha fornito un dato interessante: per il rendering (la codifica digitale) del primo film di Shrek c'erano voluti calcoli per 4 milioni di ore-macchina. Per «Shrek Forever After» – la puntata finale della serie che uscirà a maggio, ovviamente in 3D – ci sono volute 45 milioni di ore.

Dopo tivù, concerti e cinema, ci sono anche i videogiochi. Ne abbiamo provati un paio, fra gli stand rumorosi e abbaglianti di questa sconfinata fiera che si estende su 186mila metri quadrati. Con gli immancabili occhiali – che non hanno più le lenti verdi e rosse come nei primi esperimenti di 3D degli anni 70 – una corsa automobilistica o una scazzottata con il mostro di turno, sono senza dubbio più realistiche e coinvolgenti (ma gli occhi non si affaticano troppo?). Certo, ci vuole uno schermo apposito. Ma non necessariamente una nuova consolle: Kaz Hirai, capo della divisione entertainment di Sony, ha promesso per l'estate un upgrade software per la PS3, che consentirà anche la visione dei dischi Blu-ray in 3D (i primi titoli stanno uscendo) oltre che il gaming tridimensionale. È presumibile che Microsoft e Nintendo faranno altrettanto.
I prezzi di questi prodotti però, restano più o meno sconosciuti. Lasciamo perdere lo schermo da 152 pollici al plasma 3D e HD (alta definizione) presentato da Panasonic, che sarà fuori dalla portata di molte tasche. I primi apparecchi televisivi della terza dimensione dovrebbero costare intorno ai 4mila dollari. Ma, in questo scenario di concorrenza spinta, gli analisti concordano che i prezzi scenderanno rapidamente.

Il Ces 2010 verrà forse ricordato nella storia della microelettronica come la fiera della tridimensionalità. Ma anche della rinascita della televisione. I prodotti in mostra, sono collegati al web, hanno le applicazioni in stile widget da scaricare, sono sempre più sottili (bocche spalancate davanti al 55 pollici di LG, spesso meno di 7 millimetri), collegati wireless al pc, all'intero sistema di home entertainment e, in definitiva, "intelligenti". Se si aggiunge il 3D, la prospettiva cambia ulteriormente. Per i big della consumer electronic – dopo un anno difficile, mitigato proprio dalle vendite di tivù HD – la terza dimensione è una specie di salvataggio. In calcio d'angolo.

9 gennaio 2010
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